CAPITOLO 13

LE LEGGI

L’UOMO CHE GUIDAVA LA CARROZZA CON QUATTRO CAVALLI

Il tuo insegnamento condivide l’idea che il mondo moderno e’ governato dalla legge del caso?

                Il mondo scientifico, o il mondo moderno di oggi, vede dappertutto la legge del caso e crede che il mondo sia solitamente governato da questa. In realta’, la legge del caso non esiste. Sono gli ignoranti che non riescono a vedere la legge che credono nella legge del caso. Le persone che hanno saggezza ed esperienza conoscono la legge e sanno come e quando questa influenzera’ la loro vita.

Durante il tempo del governo Britannico in India c’era una legge secondo la quale solo ad alti ufficiali del governo, re e nobili di un certo rango era consentito di viaggiare su carrozze tirate da quattro cavalli. C’era un uomo che costruiva carrozze e commerciava cavalli. Un giorno si trovo’ a guidare una carrozza, che aveva appena costruito, con quattro cavalli, senza conoscere quella legge. La polizia lo fermo’ e gli chese se avesse il permesso, ma l’uomo rispose che stava soltanto provando la carrozza. Venne citato in giudizio e si spavento’, preoccupato della punizione in cui avrebbe potuto incorrere. Consulto’ degli avvocati, che gli dissero che aveva certamente infranto la legge e sarebbe stato punito e si rifiutarono di assumere la sua difesa.

Tuttavia, c’era un avvocato anziano ed esperto che, dopo avere ascoltato la sua storia, chiese di vedere la carrozza e i cavalli. Li esamino’ attentamente e disse che avrebbe accettato il caso. L’uomo avrebbe dovuto pagare mille rupie, ma sarebbe stato assolto. Disse all’uomo di presentarsi in tribunale con le stessa carrozza e gli stessi quattro cavalli che aveva usato quando era stato fermato dalla polizia. L’uomo aveva paura di infrangere nuovamente la legge ma l’avvocato disse che se ne sarebbe assunta tutta la responsabilita’.

Dopo che il pubblico ministero ebbe presentato il caso davanti al giudice, l’avvocato difensore chiese al giudice di ispezionare egli stesso la carrozza e i quattro cavalli. Quando l’ispezione fu terminata, l’avvocato fece notare che la legge diceva che la carrozza non doveva essere trainata da quattro cavalli, ma che in quel caso c’erano tre giumente e solo un cavallo; quindi il suo cliente non aveva infranto la legge e il fatto non costituiva reato. La legge non diceva nulla sulle giumente! L’uomo fu lasciato libero ma la legge fu successivamente cambiata per coprire sia cavalli che giumente!

Per la persona ignorante la legge appare essere casuale, ma per un uomo di conoscenza nulla e’ mai casuale ma deriva dalla legge, la stessa legge di causa ed effetto che regola tutta la creazione. Solo all’ignorante la legge sembra nascosta, ma in realta’ e’ la consapevolezza che predomina attraverso la legge, che puo’ essere sottile o grossolana. L’uomo che vive nel mondo grossolano non puo’ vedere la legge che ha origine nel mondo sottile e per questo crede nella legge del caso.

Quello che voglio dire sulla legge che governa i numeri e’ che si tratta di una precisa legge matematica secondo la quale, se tu hai, diciamo, un milione di formiche scelte a caso in un mucchio, un certo numero mangera’ solo zucchero, e un uguale numero solo sale, ma fra questi due estremi la grande maggioranza, la formica media, potrebbe mangiare lo zucchero o il sale, o entrambi di quando in quando. Questa legge e’ esatta, ma il caso determinera’ quello che accade ad ogni singola formica.  

Cercare la legge del caso o la legge dei grandi numeri vuole dire allontanarsi dalla consapevolezza. Ci sono nel mondo quelli che hanno meno consapevolezza, come si puo’ vedere nella intera gerarchia delle creature dell’universo che gli uomini hanno piu’ consapevolezza degli animali, gli animali piu’ delle piante e dei minerali, che hanno una consapevoleza molto limitata, ma dappertutto la consapevolezza prevale. Infatti, ogni cosa e’ cosciente; solo la legge della consapevolezza e’ diversa. Nulla si muove senza consapevolezza, e la consapevolezza non si muove per caso; si muove secondo la legge- la legge di causa ed effetto. Se aderiamo alla legge del caso, ci priviamo della legge della consapevolezza.

Ricordererete la storia dei due gruppi di formiche che mangiano sale e zucchero e come il gruppo che cerca di provare il gusto dello zucchero dovette perseverare fino a che il gusto del sale se ne andasse prima che potessero gustare finalmente il gusto pieno dello zucchero. Quando ebbero realmente gustato lo zucchero, non volevano piu’ il sale.

A livello dell’uomo, le persone ignoranti che amano vivere nella loro ignoranza non vogliono apprezzare la consapevolezza. Poiche’ non possono rnunciare alle loro vecchie abitudini di guardare solo il mondo fisico, e’ molto difficile per loro capire che anche se la legge non e’ ovvia, esiste una legge che si applica a tutto l’universo. Devono semplicemente alzare il loro livello e vedere la legge attraverso la propria consapevolezza.

Oltre alla meditazione, ci sono altre pratiche che potrebbero aiutare i nostri sforzi?

Non e’ necessario praticare cose diverse. Per esempio: Ti laurei in legge e inizi a praticare. Durante la pratica acquisisci esperienza. Una persona con un anno di pratica avra’ meno esperienza di qualcuno con quindici anni di pratica. Ma non devi rifare ogni volta gli esami di laurea. Li hai gia’ passati e attraverso la tua pratica nei tribunali la tua esperienza aumentera’.

In modo simile, nella meditazione, una volta che hai imparato la teoria e il metodo della meditazione, cominci a praticarla. Non devi praticare altre cose. Meditando sempre piu’ profondamente, le tua esperienza aumentera’. Cosi’ non hai bisogno di cambiare o aggiungere nuove pratiche.

Nella storia della carrozza trainata da quattro cavalli la conoscenza della legge e’ la stessa per tutti gli avvocati, ma e’ stato il potere di osservazione del vecchio avvocato, sviluppato in virtu’ della sua lunga pratica, che ha fatto la differenza.

Praticando regolarmente, svilupperai l’attitudine che ti aiutera’ ad ottenere quello che desideri, e non cambiando il metodo in cui pratichi.

 

L’UOMO ZOPPO E L’UOMO CIECO.

A New York le persone mi chiesero perche’ dovevo andare in India, cosi’ lontano? Risposi che non era una questione geografica. Sapevo quello che volevo, e se avessi potuto trovarlo piu’ vicino a casa, sarebbe stato certamente piu’ convenente. Continuai menzionando l’esempio di Shankaracharya dell’uomo zoppo e dell’uomo cieco. Avresti qualcosa di meglio da suggerire?

Secondo la tradizione Indiana questa storia e’ relativa alla legge naturale e alla legge fatta dall’uomo. La legge naturale non ha la capacita’ di comandare perche’ semplicemente si muove in modo naturale, mentre la legge fatta dall’uomo domanda, comanda e ordina al popolo di seguirla. La relazione fra di loro e’ come quella fra marito e moglie. Se sono d’accordo, ci sara’ pace, prosperita’ e contentezza. Ma se fra marito e moglie c’e’ conflitto, non ci sara’ mai pace nella casa, solo eterno conflitto.

Gli uomini che capiscono le leggi naturali e gli uomini che amministrano le leggi fatte dall’uomo sono, rispettivamente, come uno zoppo che puo’ vedere ma non si puo’ muovere, e un cieco che e’ molto attivo ma non puo’ vedere in quale direzione stia andando o quali saranno le conseguenze delle sue azioni.

Dobbiamo trovare un modo affinche’ questi due tipi di persone possano lavorare insieme. Il cieco dovrebbe prendere lo zoppo sulle sue spalle. Lo zoppo indica al cieco la via da seguire e il cieco puo’ andare in giro, ma se si crea un conflitto tutto si ferma- il cieco andra’ nella direzione sbagliata e lo zoppo potra’ solo parlare.

Questa dovrebbe essere la relazione fra leader spirituali e uomini pubblici. Se questa relazione viene stabilita e mantenuta, la casa delle nazioni avra’ pace, altrimenti le nazioni finiranno per disintegrarsi.

 

IL GIUDICE CHE FU FERITO IN UN INCIDENTE STRADALE

La piu’ grande difficolta’ per molte persone e’ che assistono a disgrazie e tragedie che non riescono a comprendere e questo allontana molti da Dio. Cosa possiamo dire a queste persone?

Ci sono qui due aspetti che dobbiamo capire, uno e’  universale e l’altro e’ individuale; chi governa l’universale e’ Dio stesso, mentre che governa l’individuale e’ l’individuo stesso. Ci sono due serie di leggi che si applicano a questi due livelli. Le leggi che governano l’individuo sono il risultato delle azioni di quell’individuo attraverso i cicli di nascita e morte. La ricompensa per le azioni che ha compiuto nela sua vita precedente gli sara’ presentata in questa vita. Per esempio, uno puo’ camminare lungo la strada e rimanere coinvolto in un incidente e morire o rimanere seriamente ferito.  Ovviamente nulla puo’ indicare la responsabilita’ dell’individuo per essere colpito lungo la strada. L’unica spiegazione causale che potrebbe essere data per questi incidenti e che potrebbe avere fatto qualcosa nella sua vita precedente che ha influenzato la sua vita in quel momento.

C’era un giudice che viveva a Benares. Essendo un giudice e una persona molto colta, non aveva molto rispetto per la vita religiosa, o per Dio, e malgrado vivesse in Benares, che e’ la sede principale di Vishvanath, Lord Shiva, egli non credeva in lui e non andava mai a porgere i suoi rispetti a Shiva. Ma sua madre era una donna molto religioisa e pia; insisteva continuamente che avrebbe dovuto andare con lei almeno una volta al tempio di Vishvanath. Ma il giudice diceva sempre che era un uomo molto impegnato, e che queste osservanze religiose erano solo per le persone ignoranti- potevano andare a pregare Lord Shiva quanto volevano, ma questo per lui non aveva alcun significato e, in ogni caso, era troppo impegnato per trovare il tempo per andarci.

Un fine settimana, sua madre insistette che, dato che era Domenica, non aveva alcun impegno e quindi avrebbe potuto accompagnarla. Insistette talmente che il giudice, da buon figlio obbediente, acconsenti’ alla richiesta.

Stavano andando verso il tempio con la loro macchina, e quando erano quasi arrivati alla porta d’ingresso, furono coinvolti in un incidente a seguito del quale il giudice venne ferito. La ferita non era cosi’ grave, ma a causa dell’incidente si agito’ tantissimo e accuso’ la madre per averlo coinvolto in quel terribile incidente a causa della sua insistenza affinche’ lui la accompagnasse. Venne chiamato un dottore, che presto’ le cure necessarie, e venne accompagnato a casa. Durante la notte ebbe un sogno. Lord Shiva apparve di fornte a lui e gli disse, ‘Tu, stupido uomo, eri destinato ad avere un brutto incidente, che ti avrebbe fratturato la gambe. Questo a causa dei tuoi comportamenti nella tua vita precedente, ma poiche’ tua madre aveva insistito per portarti davanti alla mia porta, la tua sentenza e’ stata ridotta e te la sei cavata con pochi graffi, una pena davvero lieve per i tuoi misfatti. Se non fossi venuto qui questa Domenica, saresti stato in ospedale per mesi e mesi.’

                Cosi’ la mattina successiva ando’ da sua madre, si scuso’, si inginocchio’ davanti a lei, e da quel giorno divento’ un convinto credente dell’esistenza di Dio.

Questa serie di leggi esiste per governare l’individuo; qualsiasi cosa succeda e’ la ricompensa o la punizione per le azioni di ognuno. Se si conoscessero queste leggi, la miseria causata da ogni apparente sfortuna sarebbe ridotta.

Poi ci sono le leggi che governano i grandi numeri nell’universo. Per esempio, cinquanta persone potrebbero essere a bordo di un battello e il battello potrebbe affondare nel fiume; nessuno potrebbe dire che tutti i cinquanta passeggeri meritano lo stesso fato. Ce ne potrebbero essere uno o addirittura nessuno, ma questa situazione e’ al livello dell’universale, dove sono convolte altre forze. A causa del movimento a livello universale tutto questo puo’succedere: treni si scontrano e centinaia di persone muoiono; scoppia una guerra e milioni di persone muoiono; alla frontiera gli eserciti di due nazioni si confrontano, sparano e uccidono. Questo non succede a causa delle azioni dell’individuo- anche se per tutto quello che succede ad ogni livello, ogni individuo dovra’ pagare per le sue cattive azioni.

La divinita’ che presiede il livello universale e’ il Se’ universale, che non reagisce ne con dolore ne con piacere. Per quanto lo concerne si tratta solo di un gioco, un dramma che viene recitato, e non e’ coinvolto nella giustizia di quello che succede, ma deve agire perche’ deve seguire le leggi universali. Poiche’ tutto ricade sull’individuo, sia a livello individuale che a livello universale, e’ doppiamente necessario riuscire a comprendere.

Se l’individuo riesce a capire i diversi livelli delle leggi, evita di attaccarsi a qualsiasi fatto gli accada nella vita, sia che causato da se stesso che come parte delle leggi universali della natura.

                Come in una rappresentazione teatrale, l’attore, avendo recitato in differenti ruoli ed azioni, rimane se stesso una volta fuori dal palcoscenico, non avendo alcun attaccamento a quanto ha appena recitato, e senza alcuna reazione emozionale ai piaceri o alle miserie rappresentate. Questo e’ tutto quello che si deve capire. Se si capiscono questi due livelli delle leggi e ci si distacca da ogni dolore e miseria, allora si vive in accordo alle leggi che sono regolate dall’Assoluto.

Nell’universo non verra’ mai un momento in cui ogni cosa sara’ facile. Nella natura delle cose ci sara’ sempre agitazione e cambiamento, perche’ la creazione stessa e’ il prodotto di agitazione e movimento. Ci sara’ sempre squilibrio. Ma per l’individuo ci sara’ sempre un modo di sfuggire dallo stato di agitazione dell’universo, che e’, come e’ stato suggerito a tutti voi, la meditazione. Nella meditazione profonda arrivi a uno stato di equilibrio dove le leggi non hanno influenza su di te, non ti toccano. Questo e’ l’unico momento di equilibrio disponibile, a parte il sonno profondo, altrimenti ci saranno sempre turbolenze nell’universo e dovremmo imparare ad affrontarle con distacco in modo che i loro effetti in miseria, estasi o piacere non ci leghino.